Qualche parola sulla nostra rievocazione storica
Attraverso Bessans e il colle Autaret
A cura di Michele Privileggi
Come risulta da molte fonti, il cardinale Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, aveva comunicato al Duca Emanuele Filiberto di Savoia (detto Testa di Ferro) la sua intenzione di raggiungere a piedi Chambéry, per rendere omaggio alla Sacra Sindone dovendo tenere fede al voto fatto nel 1576 se fosse cessata la pestilenza a Milano.
Emanuele Filiberto non si fece sfuggire questa occasione e inviò subito il suo segretario, Francesco Lino, dal cardinale, pregandolo di ritardare il pellegrinaggio.
Il duca diede quindi ordine a monsignor De Lambert (decano della collegiata di Chambéry) di far trasferire subito la Sacra Sindone a Torino in forma molto discreta.
Il De Lambert deputò a tale compito il canonico Neyton, il quale, in compagnia del Primo Presidente del Senato di Chambery, Ludovico Milliet, trasportò in gran segreto la Reliquia a Torino presumibilmente percorrendo la sicura via che da Bessans, attraverso il colle Autaret giungeva nei territori della famiglia di Andrea Provana, braccio destro di Emanuele Filiberto.
La Sindone, presa in consegna certamente da A.Provana dalle mani di Ludovico Milliet, giunse al castello di Lucento (qui le date dei testi discordano: chi dice il 7 e chi il 9 di settembre) da dove, pochi giorni dopo (anche qui discordano, il 14 o il 15), venne trasferita in gran pompa nella cappella ducale di S. Lorenzo, allora S. Maria “ad Praesepe” e il 29 di settembre per soddisfare la devozione popolare, venne portata in cattedrale e mostrata ai fedeli. Emanuele Filiberto, sempre per mezzo di Francesco Lino, fece sapere al cardinale che poteva mettersi in viaggio quando meglio gli “talentasse”; il che avvenne, a detta di padre Francesco Adorno che lo accompagnò, la mattina del 7 ottobre 1578.
I pellegrini (padre Adorno, un suo confratello, tre canonici della cattedrale, alcuni sacerdoti ed altri famigliari, 14 in tutto) ricevuto dal cardinale il “bordone del Pellegrino” si avviarono per la via di Torino, affiancati da Francesco Lino incaricato dal duca di avere cura di loro e il giorno 11 ottobre 1578 riuscirono finalmente ad adorarare il Sacro Lino esposto sopra un palco eretto in piazza Castello, sotto la presidenza di Carlo Borromeo.
La nostra prima avventura….
Questa ricostruzione storica riguardante il rientro definitivo del Sacro Lino da Chambéry a Torino del 1578 avvenuto per opera di Andrea Provana di Leinÿ, è iniziata per caso da Giuseppe Leona che cercando documenti e notizie trovò un libretto molto interessante “Sassi in piccionaia” estratto dal bollettino di Lemie e scritto da don Luigi Caccia che descriveva questo viaggio come ipotesi verosimile perché valorizzata anche dalla memoria storica dei valligiani.
Abbiamo così iniziato a percorrere il territorio da Bessan, Usseglio a Lemie, lungo la vecchia via romana poi via della posta, luogo di cambio cavalli e di riposo dei corrieri quando ancora i Savoia avevano contatti quotidiani tra le due più importanti città del loro ducato, e continuato sfogliando decine di lettere e documenti nell’Archivio di Stato, dell’Arcivescovado, parrocchie, comuni ecc.
Le difficoltà trovate nella localizzazione di questo vecchio e dissestato sentiero sono state notevoli, sia a piedi, verso il passo della Portia, che in fuoristrada dove possibile, perchè alcuni tratti non erano più percorribili neanche da esperti cavalieri figuriamoci da noi, abbiamo quindi adattato il percorso nel modo più verosimile curandoci della sicurezza (come dettato da Giuseppe Raggi pres. Ass. www.nellaterradeicavalli.org.) di noi poveri pellegrini, che nel migliore dei casi da 15 anni non toccavamo una sella e di conseguenza abbiamo dovuto escludere dal percorso il pericoloso colle Autaret e della Portia per raggiungere Valle della Torre.
Lo storico passaggio da Chambery, Bessans , colle Autaret, Usseglio, Lemie Viù, Colle della Portia, Valle della Torre, Lucento e Torino, strada ritenuta più sicura da A.Provana, lontana da turbolenze politiche ed ambientali, con il vantaggio di non incontrare nevai o ghiacciai perenni… per noi purtroppo rimane un sogno.
Il nostro drappello, composto da 20 cavalieri in costume d’epoca, non potendo quindi percorrere integralmente questa via, come già detto, perché a tratti franata ed impercorribile, ha scelto un percorso con qualche variante favorendo in questo modo diversi Comuni, che per questo evento straordinario hanno organizzato grandi manifestazioni di benvenuto e veri e propri banchetti medioevali.
Naturalmente nel cofanetto trasportato dai Cavalieri, è stata posta una tela raffigurante il Sacro Lino in grandezza naturale (con il permesso e il patrocinio del Comitato Ostensione Sindone di Torino) copia dell’originale custodito a Torino al museo della Santa Sindone; a ricordo dell’evento, ogni Sindaco, dei Comuni interessati, ha ricevuto una copia ridotta su tela.
Domenica, 25 aprile 2010 La partenza da Usseglio ore 11 circa, naturalmente in ritardo con la preparazione dei cavalli, la sella troppo lenta, le staffe non ne parliamo, il morso un vero dramma per noi “espertissimi cavalieri”, ma alla fine tutti in sella e via… che soddisfazione, vedere i nostri sforzi e fatiche di mesi finalmente realizzate.
Dopo ben cinque minuti di viaggio, un colpo di vento sulla bandiera di Privileggi scatena il panico e… un capitombolo fantozziano, per fortuna senza conseguenze con il simpaticissimo cavallo Iberia che si scatena in una corsa senza fine; tutti giù da cavallo, e qui sentiamo veramente la mancanza di un fotografo per immortalare la prima disavventura.
Dopo qualche disguido riprendiamo il percorso facendo finta di niente…ma tutti almeno per un momento, abbiamo pensato che non saremmo mai arrivati. Il sentiero inizia ad inerpicarsi su per la montagna, e, nonostante l’avessimo percorso con le moto per verificarne la percorribilità, ora, dall’alto del nostro cavallo, questi stretti tornanti appaiono diversi e paurosi ma, a parte la perdita di qualche sella, diversi finimenti e il solito rotolamento sulle foglie del cavallo del Conte Provana (Valter Boninsegna) arriviamo in tempo utile a Lemie dove ci aspettano impazienti centinaia di persone venute da tutto il Piemonte, con festeggiamenti e danze occitane eseguite in nostro gruppo di ballerini occitani di Leini.
Notte tremenda, nell’ accampamento con tende rudimentali e passaggi d’aria simili ai tornado…fieno per i cavalli turni di guardia e progetti per il giorno dopo.
Lunedì, 26 aprile 2010 Dopo qualche ora di sonno, sveglia all’alba per riuscire a partire alle 9 con i soliti problemi di selle, finimenti, morsi: le comiche di Ridolini…!
25 km per arrivare a Lanzo con qualche tappa, Viù nella bella piazzetta antica nel giorno di mercato il battito delle mani dei bambini usciti da scuola e dei turisti ci rincuorano e ci danno la forza per continuare (come già detto, da Viù non potendo valicare il colle della Portia, il viaggio si allontana quindi un po' dalla realtà dei fatti, prendendo la via di Lanzo).
Sfilata sontuosa per le vie del centro con personaggi storici, accampamento e splendida cena medioevale. Visto che le disgrazie non arrivano mai sole, ecco che un temporale pazzesco, condito con abbondante grandine, allaga il campo: sacchi e coperte da strizzare, ma la mattina dopo eccoci pronti per la partenza sempre più fieri.
Martedì, 27 aprile 2010 Partenza in direzione Monasterolo dove arriviamo verso le 12 percorrendo uno splendido e vecchio sentiero, anche qui siamo accolti con un caloroso battimano, urla dei bambini che vogliono salire sui nostri cavalli: che soddisfazione!
Attraversiamo con una breve sosta il comune di Vallo e finalmente arriviamo a Varisella dove troviamo ad attenderci in costume storico, la brava e simpaticissima sindachessa Mariarosa Colombatto.
Pernottamento vicino al bosco, delizioso punto attrezzato, naturalmente cena stupenda preparata dal Sindaco in persona: un minestrone da sogno, antipasti e, secondi e per finire, Privileggi e la sua chitarra ci allietano con le canzoni popolari e medioevali accompagnati dall’intervento del sax di un improvvisato ospite.
Mercoledì, 28 aprile 2010 Partenza ore 10 circa per Val della Torre, saluto agli anziani del paese e via…. percorso piacevole, anche se difficile e sconnesso dal temporale dei giorni precedenti: è stata una dura prova, ma ancora una volta abbiamo superato i soliti problemi in modo più che dignitoso tanto da guadagnarci un “veramente bravi” da Giuseppe Raggi che, oggi molto più rilassato, si è goduto questo percorso bellissimo; peccato per le poche foto perché i fotografi non hanno potuto seguirci.
Beppe, comunque dopo averci lasciato a Givoletto, alla fine del sentiero, seduto nel baule della sua potente Punto, guidata da un amico, ci aspetta con la cinepresa in mano spassoso e spiritoso…..bravo Beppe!
Arrivo con accoglienza calorosa del gruppo storico di Val della Torre, in costume d’epoca, nel sontuoso parco con cena medioevale; alla fine della cerimonia, la solita consegna della copia ridotta della S.Sindone e la fatidica lettura dell’editto da parte di Valter Boninsegna (conte Provana).
Giovedì 29 aprile 2010 per raggiungere Venaria abbiamo attraversato il parco della Mandria e quindi siamo arrivati in una bella cascina del 700 dove abbiamo potuto lasciare i cavalli nelle stalle e finalmente farci un bagno: il nostro odore, ormai, era come quello dei cavalli e senza offesa ai cavalli naturalmente ma ad ognuno il proprio odore.
Venerdì 30 aprile 2010 Mattinata di cerimonie alla Cappella San Marchese con i ragazzi delle scuole venuti per vederci e ascoltare la storia della S.Sindone.
Purtoppo il tempo stringe e i cavalli iniziano ad innervosirsi, e questo vuol dire che bisogna ripartire; guado dello Stura a Borgaro (dirottando un pochino il percorso) qualche problema per l’attraversamento, ma subito superato e finalmente passando per il centro di Borgaro …siamo arrivati a Leini la nostra amata terra…dove, finalmente, ad accoglierci c’era una folla oceanica…!....una persona…!
La Bocciofila invece ci accolglie a colpi di panini e boccali di vino…Quindi, sfilata per il paese senza poterci fermare neanche davanti al castello, casa natale dei Provana, ora sede del Comune; credo succeda anche nelle migliori famiglie….
Ben presto il “Conte Provana” legge il suo “editto…” e consegna copia ridotta del Sacro Lino al Sindaco, si prosegue con la visita agli anziani della casa di riposo “Capirone” concludendo la bella giornata. Accampamento sotto il viale Sabato 1° maggio mini sfilata storica a cavallo per le vie del paese tra i festeggiamenti, pranzo risate sulla nostra avventura.
Domenica 9 Maggio (riprende il vero viaggio)
Ore 18 in piazza Castello, ci attende una splendida accoglienza da parte della Pro Loco Torinese, tra corteo di benvenuto ai Cavalieri con il Corpo Musicale Torinese, il famoso Gruppo Storico “Conti Gromis” di Trana, qualche autorità e quel che più conta migliaia di pellegrini entusiasti dell’inaspettato evento storico, venuti a Torino per vedere la S.Sindone esposta.
Devozione alla storica chiesa di San Domenico, benedizione dei Cavalieri e del Sacro Lino, omaggio allo Stendardo della Battaglia di Lepanto, che sventolò sulla nave dell’ Ammiraglio Andrea Provana. ora nel chiostro del Convento di San Domenico.
Presentiamo ai pellegrini dell’Ostensione della Sacra Sindone, ai Turisti, ed ai Torinesi, la ricostruzione storica del percorso fatto da Andrea Provana di Leini per riportare definitivamente la Sacra Sindone da Chambery a Torino nel 1578.
Questa avventura ricostruita da Beppe Leona, Valter Boninsegna, Michele Privileggi, Giuseppe Raggi e Umberto Franzi, Carlo ed Adriana Berutti e naturalmente con l’appoggio di tutti i componenti dell’Associazione A.Provana, l’Ammiraglio è copia per quanto possibile fedele dell’evento, vissuto con un drappello di 20 cavalieri in abiti rinascimentali del 1578…